When Dream And Mike Reunite
WHEN DREAM AND MIKE REUNITE
Il 25 ottobre 2023 fu il giorno in cui i Dream Theater annunciarono il rientro nella band del batterista Mike Portnoy, andando così a ricostruire, dopo 13 anni, quella che è stata la formazione più prolifica della loro carriera (6 album).
Ovviamente, nel giro di poche ore la notizia rimbalzò immediatamente su centinaia di webzine e bacheche social, dando il via ad un interminabile fiume di post e commenti da parte di fan, giornalisti e musicisti.
Tuttavia, da quel giorno, non sono state molte le occasioni per poter leggere o ascoltare dalla viva voce dei diretti interessati le loro impressioni su questo evento, le loro speranze, i progetti ed auspici per il futuro prossimo dei Dream Theater.
È perfettamente comprensibile che la band, in un momento così delicato, abbia preferito centellinare le dichiarazioni (come del resto è già accaduto proprio ai tempi in cui si rese necessario sostituire Mike Portnoy), in modo da potersi dedicare al loro lavoro con maggior calma e concentrazione. Nell’articolo che segue abbiamo raccolto, selezionato e tradotto quanto di interessante è stato detto dai componenti della band negli ultimi mesi.
NB: tenete d’occhio il blog, perché se ci saranno altre dichiarazioni interessanti aggiorneremo l’articolo (quasi) in tempo reale.
EDIT, 10/02/2024: neanche il tempo di preparare la pubblicazione dell'articolo, che sono arrivate le prime foto dallo studio di registrazione dove, finalmente, sono iniziati i lavori per il nuovo album #DT16 e, finalmente, vediamo la prima foto con la formazione di nuovo al completo.
Se da un lato è ormai proverbiale la riservatezza e la poca loquacità con i media di John Myung (complice anche la sua totale assenza dai social) dall’altro risulta inusuale scoprire che Jordan Rudess, solitamente molto attivo sui suoi profili social e sempre in prima linea nel rilasciare interviste o dichiarazioni a margine di eventi pubblici, non abbia ancora parlato apertamente della reunion.
James Labrie, è l’unico componente che, per un attimo, si è lasciato andare (si fa per dire...) andando fuori dal binario dei comunicati stampa preconfezionati. Infatti, con un post pubblicato sui suoi profili social, ha commentato così la reazione dei fan alla notizia: <<Wow, che dire, sono stato piuttosto silenzioso e sopraffatto dalla reazione... Grazie mille per l'incredibile risposta alla reunion della formazione classica dei Dream Theater. Siamo molto grati ed entusiasti di iniziare il prossimo capitolo con un nuovo album e un tour mondiale. Sarà un viaggio incredibile per tutti. Bentornato a casa, amico mio.>>
Una dichiarazione del genere non passa inosservata dato che, per chi non lo ricordasse, furono proprio i rapporti ormai deteriorati tra Mike ed il cantante canadese la causa (o una delle cause…) che portarono alla rottura tra il batterista e la band. Quindi il loro riavvicinamento ed il lasciarsi alle spalle quasi 13 anni di silenzi, malumori e qualche frecciatina, hanno certamente contribuito a questo ritorno.
Vale la pena ricordare un antefatto, che oggi, alla luce degli eventi succedutisi, suona più che profetico. Lo scorso 4 marzo 2022 al Beacon Theatre di New York, Mike Portnoy ha assistito, dopo 11 anni dalla sua uscita dalla band, ad un'esibizione dal vivo dei suoi ex compagni, trovandosi per la prima volta ad essere spettatore della band che lui stesso aveva fondato. Immediatamente hanno iniziato a circolare in rete foto e video che ritraevano Mike in compagnia di sua moglie, posizionato vicino al banco mixer del teatro, intento a salutare i fan ed a rispondere al saluto che James gli rivolgeva dal palco. Il giorno dopo lo stesso Mike ha condiviso sui suoi profili social alcune foto scattate con tutti i membri della band, nel backstage del concerto, accompagnate dal seguente messaggio: <<Dopo 36 anni, finalmente ieri sera sono riuscito a vedere il mio primo concerto dei Dream Theater! È stata una serata meravigliosa ed è stato un piacere passare di nuovo del tempo con i miei vecchi amici.>>
Tra tutte le foto, proprio quella con James Labrie, ha suscitato un grande stupore e di conseguenza, ipotizzando un riavvicinamento tra i due, anche molte aspettative tra i fan. In un'intervista rilasciata successivamente per la webzine Sonic Perspectives, James ha parlato così di quell’incontro e di come sia maturata la decisione di riappacificarsi con Mike.
<<Conoscete la storia tra me e Mike. La cosa triste di tutto questo tempo in cui io e Mike non ci siamo mai visti è che quando i DT hanno iniziato, con Images And Words e Awake, eravamo grandi amici, molto tempo fa, poi il nostro rapporto ha iniziato ad incrinarsi, per diverse ragioni. I dettagli non contano - è solo che abbiamo iniziato ad avere problemi l'uno con l'altro. Così, circa due ore prima dello show di New York, il mio manager mi ha mandato un messaggio dicendo: “Ascolta, Mike sarà lì stasera. Vuole passare a trovarti. Vorrebbe fare pace con te”. Io non volevo farlo… e ho detto: “Frank - al mio manager - mi stai dicendo queste cose due ore prima di suonare davanti a qualche migliaio di persone a New York. Mi stai prendendo in giro?”. Così ci ho pensato. E sapete una cosa? Sono andato a fare una passeggiata, che ci crediate o no. Sono andato in incognito a fare una passeggiata per New York. Ho camminato per le strade, ho iniziato a pensarci e mi sono detto: “Sai cosa? Quando è troppo è troppo. C'è abbastanza odio in questo mondo, c'è abbastanza negatività. Se Mike vuole venire a trovarmi e fare pace, allora dovrei essere favorevole”. Mi sono messo in contatto (con il manager, ndr) e c'era anche John Petrucci che mi ha detto: “Mike vuole sapere se può venire a salutarti”, come ho appena detto. E io ho risposto: “Sì, faglielo sapere. Certo che sì. Digli di venirmi a trovare dopo lo show”. Ed è quello che abbiamo fatto. Abbiamo parlato e discusso a lungo. Abbiamo fatto pace, ci siamo abbracciati e fatto una foto insieme. Quando sono salito sul palco prima di tutto questo, ho semplicemente detto: “Ehi ragazzi, vorrei farvi sapere che c'è Mike Portnoy. Benvenuto allo show fratello”. E questo è tutto. Il fatto è che arrivi a un punto della vita in cui non puoi portarti dentro queste cose, l'odio e la negatività. Ce lo siamo portati dentro troppo a lungo, per quanto mi riguarda e non è servito a nulla, solo a dividerci. È stato molto divisivo e molto dannoso.
Proprio l'altro giorno Mike mi ha mandato un messaggio e mi ha detto: “James, voglio congratularmi con te per il primo Grammy dei Dream Theater. Ve lo meritate alla grande, tu e la band. Fantastico. Complimenti. Bravo”, tutte queste cose. Ho risposto a Mike con un messaggio e gli ho detto: “Accidenti, amico. Mike, è davvero ammirevole da parte tua. Per me è una gran figata che tu dica queste cose”. E lui ha risposto: “Fantastico, amico. Lo apprezzo molto.”>>
<<È fantastico essere di nuovo qui>>, ha aggiunto James. <<Stiamo parlando tra di noi, stiamo chiacchierando e tutto il resto. Questo è il tipo di mondo in cui voglio vivere, al contrario della negatività, dell'odio e... Non ne vale la pena.>>
Ma torniamo ad oggi.
Dopo lo scarno post di James, è la volta di John Petrucci, il quale ha rilasciato una sola intervista, nel mese di gennaio, per GuitarWorld.com a margine dei suoi impegni al NAMM 2024, nella quale si è soffermato brevemente sull’argomento reunion.
È stato chiesto al chitarrista se lui e i suoi compagni avessero già iniziato a lavorare su nuova musica o quando inizieranno. Petrucci ha così risposto: <<Beh, molto presto… Inizieremo a lavorare al nuovo album tra meno di due settimane. E non vediamo l'ora di iniziare. È davvero emozionante riavere Portnoy nella band. Abbiamo fondato la band insieme quando avevamo 18 anni al Berklee (College Of Music), è lì che ci siamo conosciuti. E da allora siamo sempre stati amici. Quindi, riaverlo nella band è davvero speciale per tutti noi. So che anche lui è molto emozionato. Non abbiamo ancora iniziato a lavorare sulla nuova musica. Non abbiamo ancora scritto una nota, ma sono sicuro che quando ci ritroveremo insieme sarà come ai vecchi tempi. Quindi, non vedo l'ora di farlo e di tuffarmici.>>
Mike Portnoy invece, che più di tutti è “il diretto interessato” di tutto questo affaire, è quello che negli ultimi mesi ha rilasciato più di un'intervista e che ne ha parlato in maniera più ampia. In fondo, è ben nota la sua “esuberanza” e la sua estrema loquacità, che in passato spesso lo hanno portato a esporsi un po' troppo (come quando i giornalisti musicali non perdevano occasione per scucirgli dichiarazioni su una ipotetica - e all'epoca improbabile- reunion) o a commettere qualche piccola gaffe. Ma in fondo, proprio questa "incontrollata" esuberanza è uno dei tanti motivi per cui gli vogliamo bene, in quanto è da questi comportamenti che si evince la passione per il suo lavoro, ma anche la sua sincerità e la sua umanità. Anzi, siamo tutti abbastanza sicuri che il buon Portnoy probabilmente stia trattenendo con molta fatica la voglia di rivelarci molto di più, ma che lo stia facendo per rispetto della band che lo ha riaccolto tra le sue fila.
Qui di seguito una carrellata di tutte queste dichiarazioni tradotte e riadattate dai suoi interventi.
Riguardo al modo in cui si è arrivati al suo rientro nella band, Portnoy l’ha raccontato così:
<<Sono passati 13 anni e credo che il tempo guarisca tutte le ferite, come si suol dire. È pazzesco come il tempo voli, sono passati alcuni anni da quando ho riallacciato i miei rapporti con i ragazzi, a partire da John Petrucci... Forse cinque, sei, sette anni fa o giù di lì. Non puoi passare la maggior parte della tua vita con un gruppo di ragazzi così e non essere una famiglia per tutta la vita. Non si può cancellare l'amicizia, la famiglia, la storia e le esperienze che abbiamo condiviso per tanto, tanto tempo.
Ho conosciuto John Petrucci e John Myung quando eravamo adolescenti, ci siamo incontrati al college e le nostre famiglie sono cresciute insieme. Le nostre mogli facevano parte di una band insieme anche prima che noi le conoscessimo (Meanstreak, ndr). I nostri figli sono cresciuti insieme, mia figlia e la figlia di John Petrucci hanno condiviso un appartamento a Brooklyn negli ultimi cinque anni - quindi le famiglie erano ancora vicine e perciò John e io ci siamo inevitabilmente riavvicinati a livello personale. E credo che la cosa abbia iniziato a prendere piede durante il lockdown per il Covid, perché né io e né i Dream Theater potevamo andare in tour, così John ha deciso di fare un album da solista e mi ha chiesto di suonarci sopra. Questo è stato il primo passo, credo, in questa direzione. Poi qualche mese dopo, lui, io, Jordan e Tony Levin siamo tornati insieme per un nuovo album dei Liquid Tension Experiment. Anche se la prima volta che ho suonato di nuovo insieme a Jordan è stato nell'ultimo “Cruise To The Edge” del 2019. E così tre di noi sono tornati insieme. E poi l'anno successivo mi sono ritrovato a fare il tour da solista di John e la band delle nostre mogli apriva per noi. Abbiamo avuto le mogli in giro con noi e sembrava che tutto cominciasse a riunirsi a livello personale e poi anche a livello musicale.
John Myung vive proprio in fondo alla mia strada, quindi lo vedevo sempre in città. E sua moglie è molto, molto amica di mia moglie. Quindi ci sono tre ragazzi con cui sono rimasto in ottimi rapporti nel corso degli anni. E poi credo che l'ultimo tassello sia stato il mio riavvicinamento con James LaBrie, perché io e James non ci parlavamo da più di dieci anni. Con me e James di nuovo insieme la cosa ha cominciato a sembrare inevitabile. Non è mai stato, credo, nei piani di nessuno dei due riunirsi. In effetti, se me lo avessi chiesto cinque anni fa, probabilmente non ci avrei scommesso. Ma con gli sviluppi di tutto ciò che ho appena descritto, ho iniziato a pensare che forse era inevitabile. Sembra proprio che siamo nel posto giusto e nel momento giusto in questa fase della nostra vita. In tutti questi anni di Dream Theater siamo stati ventenni, trentenni e quarantenni insieme. E ora eccoci qui, la maggior parte di noi cinquantenni e alcuni membri sessantenni e sembra che la vita sia troppo breve per non stare con le persone che ami e suonare la musica che fa parte della tua vita, del tuo cuore e della tua anima. Quindi, sì, eccoci qui.>>
Mike ha anche raccontato alcuni particolari di quel concerto di New York nel 2022 e dell’incontro con James nel backstage.
<<Sono andato a vedere i Dream Theater a New York, credo intorno al 2022 [il 4 marzo 2022, Ndr], ed è stata la prima volta che ho visto James dopo più di dieci anni. Mia moglie e la moglie di John Myung stavano andando a vederli allo spettacolo di New York e io ho pensato: “Sai cosa? Che diavolo!”.>>
Portnoy ha poi raccontato che in passato aveva “sognato di andare a vedere i Dream Theater”: <<Non sto dicendo che l'ho sognato come se fosse il mio obiettivo; sto dicendo che di notte sognavo letteralmente di andare a vedere i Dream Theater... ed era una cosa imbarazzante! Per molto tempo sono stato molto nervoso al riguardo, sarebbe stato strano? Sarebbe stato scomodo? Ma alla fine ero in pace con me stesso. Sono andato allo spettacolo ed è stata un'esperienza davvero piacevole; non è stato così imbarazzante come avevo previsto o temuto. Durante lo spettacolo James mi ha dato il benvenuto dal palco. Non avevo mai parlato con James - come molti sanno, non gli ho più parlato da quando ho lasciato la band - e così l'ho visto quella sera dopo lo spettacolo. Sono entrato nel suo camerino e, nel giro di dieci secondi, tutti i drammi e i problemi che si erano creati negli anni si sono immediatamente dissolti. Sono stati baci e abbracci e "ti voglio bene, fratello" e "mi manchi, fratello". E tutte le stronzate degli ultimi 11 anni erano solo acqua passata.>>
Riguardo a come è stato vedere un altro batterista suonare le sue parti dal vivo con i Dream Theater, Portnoy ha detto: <<Sono sempre stato il tipo di batterista che vive a seconda del momento. Anche con le mie parti di batteria, non necessariamente le eseguo fedelmente da uno spettacolo all'altro, mentre Mangini ha ovviamente studiato le parti di batteria e ha programmato tutto. Con lui puntano tutto sulla precisione e questo è sicuramente il loro forte. E sì, ha spaccato! Non c'è dubbio che sia un batterista straordinario e che suoni le mie parti in modo incredibilmente fedele. Mi dispiace per lui. Io e lui ci abbiamo scherzato su; si trova in una situazione orribile in cui è dannato se lo fa e dannato se non lo fa. Mi ha espresso questa frustrazione e mi dispiace per lui; è sicuramente una posizione strana in cui trovarsi. Mi è capitato un po' quando ho suonato con gli Avenged Sevenfold e i Twisted Sister, entrando nel ruolo di due batteristi scomparsi, ho cercato di imparare quelle parti il più fedelmente possibile. Quando ho avuto un ingaggio del genere, ho dedicato molta attenzione a cercare di onorare il batterista che mi ha preceduto: è importante. Non voglio affrontare un concerto come quello e cercare di imporre il mio stile.>>
Sui futuri programmi dei DT non si è lasciato molto andare, anche se una frase in particolare ha suscitato un certo clamore...
<<Quest'anno (erano gli ultimi mesi del 2023, ndr) ho ancora alcuni impegni in calendario. Sto per partire per il Giappone con i The Winery Dogs, ho un concerto con la Metal Allegiance a gennaio e ho alcuni concerti con i Flying Colors a marzo. Sono cose che sono in calendario da un po'. Ho uno show con Sammy Hagar e Michael Anthony, un altro con gli Umphrey’s McGee per Capodanno. Quindi porterò a termine questi impegni, ma dopo il nuovo anno mi concentrerò sui DT, entreremo in studio e inizieremo a lavorare a un nuovo album. Resta da vedere dove e quando ci sarà il primo o i primi concerti. E questo è l'aspetto che più mi entusiasma. Non vedo l'ora di andare in tour e di salire di nuovo sul palco con questi ragazzi, davanti alla fanbase più devota del mondo. Voglio dire, l'energia e l'eccitazione del primo concerto... mi viene la pelle d'oca solo a pensarci. L'ho sognato. Negli ultimi 13 anni o giù di lì, non so come dirlo, probabilmente l’ho sognato almeno un centinaio di volte come sarebbe stato tornare nei Dream Theater o suonare il primo concerto. Quindi sarà fantastico poterlo finalmente fare. Sono pronto per questo… non voglio dire "atto finale", ma la realtà è che se si guarda alla nostra età, probabilmente sarà l'atto finale... E non c'è posto migliore in cui dovrei viverlo se non dove tutto è iniziato, con i miei fratelli nei Dream Theater. Abbiamo formato questa band quando ero al college. Noi tre (Myung, Petrucci e Portnoy, ndr.) l'abbiamo formata al college, da adolescenti. È una sorta di giustizia poetica quella di avviarci insieme verso il tramonto e di chiudere la storia insieme. Sembra proprio che debba andare così.>>
Durante un incontro con alcuni fan, ripreso da un canale YouTube, è stato chiesto a Mike quali fossero le probabilità che il primo album con i Dream Theater dopo il lungo periodo di pausa potesse essere la terza parte di Metropolis: <<Non ne abbiamo ancora parlato, sarebbe la cosa più ovvia, ma forse proprio perché è ovvia non lo faremo, ma non si sa mai. Voglio dire, sarebbe sicuramente divertente da fare, ma penso che ricominceremo da zero; ci riuniremo, andremo in studio e vivremo insieme. Dopo tutto siamo in una fase diversa della nostra vita, quando ho lasciato la band 13 anni fa eravamo tutti quarantenni, ora siamo tutti cinquantenni e sessantenni, sarà interessante vedere come esisteremo in questo nuovo mondo. Quindi, sì, non vedo l'ora di essere di nuovo con i ragazzi a fare musica insieme.>>
Per quanto riguarda il ruolo che avrà nella nuova era della band, il batterista ha dichiarato:
<<Credo che questa sia stata l'unica discussione che abbiamo avuto io e John Petrucci. Ancora oggi non abbiamo parlato di affari, soldi, finanze o altro. Si trattava solo di dire: “Ok, sappiamo che ci vogliamo bene. Sappiamo che vogliamo suonare di nuovo insieme”. Ma quale sarà la nuova situazione? Perché per tutti i primi 25 anni io e John abbiamo prodotto gli album insieme, in un certo senso abbiamo guidato la band insieme. Ero io a gestire la maggior parte delle responsabilità, a prendere le decisioni e cose del genere. Quando ho lasciato la band gestivo un sacco di roba nel gruppo, poi ovviamente hanno dovuto ridisegnare la loro struttura interna e il loro funzionamento, il loro modo di lavorare. Ora si sono abituati a lavorare più come una squadra e penso che ci siano dinamiche molto diverse. Credo che ora John (Petrucci) produca da solo gli album. Resta da vedere come funzioneranno i "nuovi-vecchi" Dream Theater. Ma credo che siamo tutti più vecchi e più saggi.
Ero un maniaco del controllo – assolutamente - sono il primo ad ammetterlo. Con il passare del tempo, credo di aver allentato la presa su tutto questo. In tutte le band che ho avuto negli ultimi 13 anni ho dovuto imparare a scendere a compromessi, a collaborare, a lasciare andare le cose. Ho persino fatto concerti a pagamento con i Twisted Sister e gli Avenged Sevenfold in cui suonavo solo la batteria. Quindi dovremo solo trovare i nostri equilibri nella nuova realtà. Probabilmente ci saranno molte cose che non controllerò più, ma ci sono anche molte cose su cui forse vogliono che io riprenda il controllo. Se avessi una lista di priorità, di cose che vorrei riprendere e poter supervisionare, le scalette sarebbero sicuramente in cima alla mia lista, è sicuramente una mia grande passione e mi piacerebbe vedere di nuovo le rotating setlists; per tutti gli anni nella band, sono stato io a scrivere una scaletta diversa per ogni concerto e personalmente lo adoro e so che i fan lo adorano, rende ogni concerto diverso l'uno dall'altro, eccitante e interessante. Ma, ancora una volta, tutto deve essere conveniente per tutti.
Ci sono anche altre aree da cui sono più che felice di allontanarmi e di non essere coinvolto. Sarei felice di non scrivere più i testi, cosa che facevo sempre ai tempi, ma mi andrebbe bene anche non farlo. Sono molte le cose da fare, come disegnare l'artwork o il merchandise. Devi scegliere le tue parti, penso che troveremo i nostri spazi e vedremo dove ognuno di noi si inserirà nella struttura della nuova realtà. Dovrò trovare il mio posto senza pestare i piedi a nessuno. Devo rispettare il fatto che abbiano passato tutto questo tempo senza di me. Quindi, qualunque cosa vogliano fare, sono pronto a farla. Detto questo, c’è molta musica che abbiamo fatto assieme e che sarebbe bello tornare a suonare. Personalmente non vedo l’ora di rivisitare tutto quel materiale, ma se vogliono fare anche le cose più nuove, per me va bene.>>
A Mike è stato anche chiesto cosa ne sarà dei suoi tanti progetti, tra cui i The Winery Dogs ed i Sons Of Apollo. Il batterista ha dapprima fatto una sorta di piccolo bilancio di questi ultimi 13 anni:
<<Ho passato prima 25 anni con i Dream Theater e poi ho trascorso 13 anni, cioè quasi la metà, realizzando un sacco di altre cose. Voglio dire, ci sono 50 album o giù di lì con molti gruppi. Non avrei potuto essere più soddisfatto di come ho trascorso questi 12-13 anni lontano dai Dream Theater. Non avrei potuto scrivere una sceneggiatura più produttiva di quella che sono stato in grado di fare, realizzare e creare. È stata un’avventura e una corsa incredibile e non potrei essere più felice dei frutti del mio lavoro.>>
E su come saranno influenzati dal suo recente ritorno nei Dream Theater si è così espresso:
<<Davvero, è stato un periodo incredibile, ma i Dream Theater sono di nuovo la mia casa e questa è la mia priorità. Sicuramente per questi primi due anni di ritorno, questo sarà il mio obiettivo e mi dedicherò principalmente a questo, probabilmente senza molte distrazioni. Quindi, per quanto riguarda il futuro delle mie altre band e dei miei progetti sarà il tempo a dirlo, alcuni di questi probabilmente si allontaneranno, altri sopravvivranno, proseguiranno. Nel corso degli anni forse potrei rispolverare alcune di queste band, progetti e persone. Vedremo, ma ora sto solo guardando dove sono e… dove sono ora è di nuovo nei Dream Theater e questo sarà il mio focus.>>
MP ha poi parlato brevemente anche dell’altro Mike, sottolineando come non provi nessun rancore nei suoi confronti ed anzi, ha elogiato il modo signorile con il quale Mangini ha pubblicamente accettato la decisione della band di reintegrare il suo batterista originale (vedi il comunicato stampa ufficiale), ricordando di essere stato amico di Mangini prima ancora di conoscere i ragazzi dei DT.
<<È stato bello vedere una cosa del genere accadere con classe, grazia e dignità e non con una guerra di parole, drammi e stronzate. È stata gestita davvero bene, e devo dare a Mike Mangini tutto il merito del mondo per questo, perché non è facile essere sostituiti. Non riesco a immaginarlo. L'ha gestita davvero bene e credo che le cose che ha detto siano state di gran classe. Quindi, sì, sono stato davvero contento di vedere come l'ha presa bene. Ero un po' preoccupato. Ma non poteva andare meglio di così.
Io e lui eravamo amici già negli anni '90, quando lui suonava ancora negli Extreme e altri; facevamo clinic insieme e cose del genere, quindi sì, è un vecchio amico. Non potrei mai arrabbiarmi con lui per aver accettato il ruolo. Voglio dire, come si fa a non farlo? Era una grande opportunità e un grande impegno. Quindi, sì, è stato bello quando tutti quei rancori e quelle cose si sono sciolti, perché sono stati due anni difficili all'inizio della separazione.>>
Queste sono le dichiarazioni dei componenti dei Dream Theater che avevamo tra le mani al momento della pubblicazione di questo articolo. È possibile che, a breve, questo testo possa essere aggiornato ed integrato con ulteriori interviste, ma arriverà il momento in cui questo articolo diventerà ufficialmente obsoleto, perché nel frattempo i “nuovi-vecchi Dream Theater” (come li ha definiti MP) avranno ricominciato a lavorare, tornando a scrivere musica e a suonare dal vivo. A quel punto, tutte queste dichiarazioni diventeranno ufficialmente la testimonianza di un momento passato, ovvero quello in cui il mondo del prog attendeva il ritorno di una fase dei Dream Theater che si era interrotta bruscamente nel 2010, ma che aveva ancora tanto da dire.
Ma rimarrà anche un modo per poter ripercorrere i capitoli di una bellissima storia: quella in cui dei vecchi amici le cui strade si sono separate in maniera burrascosa (come purtroppo succede spesso nella vita di tutti noi) hanno deciso di tornare a ripercorrerle insieme, lasciando da parte tutta la negatività o le inutili polemiche accumulate nel corso degli anni.
I lettori del futuro, che torneranno a leggere questo articolo nei prossimi mesi o anni, sanno già come sono andate le cose. Per i lettori del presente...godiamoci questa trepidante attesa. Sperando che duri il meno possibile ;)
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